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Poesie, haiku e tanka in nome della vita. A dispetto del dolore fisico, quello interiore viene spesso ignorato, non capito, nonostante esso il più delle volte si riveli determinante almeno quanto il primo. Quando si ammalano anima e sogni, si va incontro a un logoramento interiore che sfocia in un vicolo cieco, cieco come occhi che lo guardano ma non riescono o non vogliono vederlo. Questo corpus poetico, che attinge in maniera diretta alla letteratura orientale, vuole essere una via di fuga al dolore celato, una speranza condivisa per chi ha smarrito la luce del proprio io.